Il territorio
Il territorio di Summonte, comune della provincia di Avellino, si estende per 1.244 ettari ed è popolato da circa 1.600 abitanti che risiedono per la maggior parte nel centro urbano e, per il resto, essenzialmente nelle due frazioni Starze ed Embriciera. Le due frazioni sono località di lontanissima frequentazione ed erano, in origine, probabilmente, casali altomedievali con funzioni diverse, come sembra suggerire l’etimologia dei toponimi. Summonte è incluso nel Parco Regionale e nella Comunità Montana del Partenio. Il suo nucleo centrale é situato ad un’altitudine di 738 metri sul livello del mare lungo la S.R. 374 e dista circa otto chilometri da Avellino. Si è formato in un lungo arco temporale alle pendici del monte Vallatrone (da cui la denominazione sub-monte) ai confini del vecchio feudo di Montevergine. In epoca normanna è divenuto centro feudale fortificato.
La sua superficie territoriale si divide in due grandi estensioni: una zona di altura che dall’abitato sale verso la montagna, raggiungendo un’altitudine massima di 1.512 metri s. l. m. che comprende ampie e folte faggete e un pianoro denominato “Campo San Giovanni” di notevole bellezza paesaggistica e profili rupestri ricchi di vegetazione e rare varietà floristiche; una seconda zona prevalentemente collinare, i cui terreni scendono dolcemente verso la valle avellinese e verso la città capoluogo della provincia. In quest’ultima parte si trovano pregevoli seminativi arborati tra cui coltivazioni di noccioli ed olivi.
Per la sua posizione geografica e per la sua morfologia Summonte gode di un clima temperato-freddo particolarmente idoneo al turismo ambientale.
Il centro storico e la torre angioina
Il centro storico di Summonte si sviluppa lungo tre direttrici viarie: via Borgonuovo, strada principale che attraversa il centro urbano, connotando un sistema abitativo suddiviso in due fronti; da quest’ultima si innestano, da un lato, via Varra che risale la collina verso il fronte montano e dall’altro, via Arco San Nicola che, riallacciandosi con via Castello, crea un sistema avvolgente intorno al poggio su cui si erge la torre angioina.
L’Arco di San Nicola, di origine medievale, era una delle porte che permettevano l’accesso alle strutture fortificate del borgo antico. é caratterizzato da un semplice arco a tutto sesto su piedritti in conci di pietra locale. Sulla sommità dell’arco inscritta da due semplici lesene, si apre un’edicola anch’essa ad arco al cui interno è raffigurata l’immagine del santo.
La chiesa di San Nicola di Bari, costruita nel XV secolo, fu elevata al centro del Borgo nuovo sui resti di una precedente cappella. Ha evidenti caratteristiche barocche sia nella facciata che nelle decorazioni interne. La pianta è a tre navate con quattro altari per ogni lato e custodisce pregevoli dipinti su tela e su legno.
In continuità della chiesa si trova l’oratorio della Congrega del S.S. Rosario con coro ligneo e dipinti sul tela del Vegliante. Di particolare pregio è il campanile che sulle quattro facciate ospita delle monofore. Vi in paese anche la chiesa di Sant’Andrea risalente al 1559. La facciata è priva di decorazioni e il suo interno è molto semplice con altare unico. Da ricordare anche la chiesa di Maria S.S. Addolorata, nella frazione Starze.
Degni di nota sono i palazzi di chiaro impianto cinquecentesco con corte interna ed ingresso monumentale: palazzo Pepere e palazzo Brosca in via Varra, palazzo Montella e palazzo De Cristofaro in via Borgonuovo cui si sono sovrapposti poi interventi di stampo settecentesco.
Di recente costruzione sono, invece, il Centro Congressi “A. De Simone” con circa 200 posti a sedere in grado di ospitare kermesse, convegni e manifestazioni culturali e il Centro Sociale “Giovanni Paolo II” nella frazione Starze.
La torre fu elevata sui ruderi del castello dove probabilmente abitarono i Malerba, famiglia feudataria in epoca normanna. Il fortilizio originario, di cui si trovano dati in prevalenza nelle fonti storiche, fu modificato nel periodo federiciano allorché si realizzò una sorta di donjon quadrangolare, riportato in luce dagli scavi archeologici. Questa struttura sistemata su un rilievo roccioso opportunamente spianato, restava al centro di un borgo difeso da mura cui si accedeva attraverso almeno tre porte, una delle quali dedicata a San Nicola il patrono di Summonte. Il castello normanno-svevo fungeva da centro feudale e da importante presidio territoriale; vista la sua rilevanza strategica fu poi distrutto dagli angioini che edificarono al suo posto la torre, modello di architettura militare con corpo cilindrico e base a tronco di cono utilizzata maggiormente come punto di avvistamento.
Alta circa 16 metri la torre aveva una robusta apparecchiatura muraria costituita da conci di pietra calcarea ricoperti da intonaco; i solai dovevano essere forse cinque ed avevano travi e tavolato in legno di castagno collegati da una ripida scala anch’essa in legno. In basso vi era una cisterna alimentata da una pluviale incassata nel muro e proveniente dal terrazzo di coronamento e vi si accedeva attraverso una stretta scala esterna in pietra che girava intorno alla base a scarpa. Dai vari piani della torre attraverso monofore e feritoie orientate in diverse direzioni si controllava il paesaggio circostante.
La torre restò attiva fino al XVI secolo quando, ad opera dei nuovi feudatari, il centro abitato e le fortificazioni furono demolite e la popolazione fu indotta a trasferirsi all’esterno delle mura dove fu fondato un insediamento con impianto viario approssimativamente ortogonale (ndr il Borgo Nuovo di cui persiste il toponimo).
Lo spazio della torre e del castello sono stati oggi riportati all’antico splendore. I vari piani della struttura, ricostruiti interamente con solai e scale lignee sono dotati di adeguato impianto di illuminazione per eventi e manifestazioni culturali. Tra le strutture riportate alla luce durante gli scavi archeologici del castello vi sono le sale poste a ridosso del circuito murario, oggi utilizzate per conferenze ed attività culturali.
La sistemazione dell’area esterna ha portato alla realizzazione di una cavea con una serie di gradinate che sfrutta l’acclività naturale senza modificare l’originaria morfologia del territorio. Le gradinate che si alternano ad una serie di passaggi in pietra, si sviluppano concentricamente e finiscono intorno ad un piccolo palco in legno dove durante tutto l’anno si tengono spettacoli teatrali, concerti di musica classica, presentazioni di opere letterarie e manifestazioni culturali.
L’ambiente
La natura del terreno ed il particolare clima, fanno in modo che gran parte del territorio di Summonte sia coperto di boschi e praterie: due elementi che da soli sono segno inconfondibile e garanzia dell’ambiente e della natura incontaminata che è la ragione essenziale dell’essere un territorio di un Parco. Predominano nei boschi roverelle, castagni, ontani, faggi, tassi. Sulle pareti rocciose dominano gli arbusti di leccio, i rari gigli rosso e martagone accompagnano rispettivamente il castagno ed il faggio. Un luogo ideale per escursioni in un ambiente naturale incontaminato e immerso nella vegetazione, dove l’aria salubre è impregnata degli aromi dei boschi, e dove quanti amano il contatto con la natura sono ampiamente appagati. La ricchezza ambientale e naturale e la diffusa varietà della vegetazione spontanea hanno un riscontro nella molteplicità faunistica, con mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi. Dei mammiferi sono presenti il gatto selvatico, il lupo appenninico attraversa questi monti nei suoi spostamenti, la volpe è abbastanza comune, la martora è presente con una significativa popolazione. Di importanza biogeografica per la campagna, è il topo selvatico dal collo giallo. I rettili sono presenti con cervone, orbettino, saettone, luscegnola, ramarro e testuggine d’acqua, mentre gli anfibi comprendono salamandrina dagli occhiali, salamandra pezzata, ululone a ventre giallo, tritone crestato, tritone italico, tritone volgare, rana verde e raganella. L’incontaminato ambiente favorisce la sosta di numerose specie migratorie.
Il percorso ambientale
L’itinerario escursionistico “Summonte-Campo San Giovanni” è lungo circa sei chilometri e si sviluppa partendo da quota 745 metri s.l.m. ed attraversa l’intero territorio montuoso del comune di Summonte. Un territorio di particolare interesse naturalistico caratterizzato dalla presenza di faggeti, castagneti ed una ricca flora e fauna. Un percorso unico nel suo genere. Una serie di attrezzature al servizio di turisti e visitatori permettono di praticare diversi sport all’aperto: dal trekking alle passeggiate a cavallo, dal fitness alle escursioni in mountain-bike o semplicemente di usufruire delle aree di sosta dotate di barbecue.
Lungo il tragitto vi sono diversi rifugi come “Rifugio Forcetelle” o “Rifugio Campo San Giovanni” oltre che il centro equestre “Castellone”, un maneggio con scuderie, munito di paddock per i cavalli e pista per le esercitazioni della scuola di equitazione.
Alla fine del percorso si giunge in una splendida piana “Campo San Giovanni” dove è localizzata una fattoria per la produzione lattiero-casearia e una fonte dalla quale sgorga dell’ottima acqua dalle prestigiose caratteristiche.
Prodotti tipici
Castagne
Funghi porcini
Frutti del sottobosco
Nocciole mortarelle
Tartufi neri del Partenio
Miele irpino
Soppressata irpina
Caciocavallo silano Dop
Fiano di Avellino Docg
Liquore nocillo
Eventi e manifestazioni
Rassegna internazionale di musica etnica
“Sentieri Mediterranei” (luglio – Summonte)
Festa della Madonna del Carmelo e di S. Antonio (luglio – Summonte)
Fornace Folk Festival (luglio – fraz. Embriciera)
Sagra del fusillo (settembre – fraz. Starze)
Sagra della castagna (ottobre – Summonte)
Festa di San Nicola (dicembre – Summonte)