Gli Artisti


FOTO ANNALISA MESSINA

Annalisa Messina

Il progetto artistico ANNALISA MESSINA IN TRIO nasce nel 2014, e subito prende parte con successo, a “Una Notte nel Gran Tour”, tenutosi a San Leucio di Caserta, ed organizzato dalla Pro Loco del Real Sito di San Leucio, in collaborazione con la Scabec, ed il comune di Caserta.
Il trio fa ricerca storico-popolare soprattutto nei nostri territori.
Nel 2017, con una formazione leggermente diversa, ha partecipato al Settembre al Borgo di Casertavecchia.




FOTO CENERE E LAPILLI

Cenere e Lapilli

Cenere e Lapilli, laboratorio dei canti contadini dal Vesuvio all’etna è una associazione culturale nata dall’incontro di amici musicisti provenienti da diverse esperienze che hanno deciso di condividere un progetto nuovo che si propone di ricercare e rielaborare l’immenso patrimonio che il mondo agro/pastorale ci ha lasciato in eredità. Tarantelle, tammorriate e pizziche vengono riproposte da un ensemble genuina e sanguigna in un mix di tradizione pura e la giusta dose di modernità.




Enzo Avitabile - Tenco 2009
FOTO ASHRAF 2 copia

Enzo Avitabile in BabelMix

BabelMix é un progetto musicale di Enzo Avitabile che, pur conservando i suoi elementi caratteristici come il suono, la parola e la danza, si appresta a cambiare pelle.
Migliaia di concerti in giro per il mondo hanno raccontato e continuano a raccontare i momenti della musica e della vita, vissuti alla ricerca di un suono totale, tra idiomi e mantra provenienti dai figli della terra: una world connection che cambia la forma ma non cambia la sostanza del suo messaggio.
Questa nuova formula si nutre delle relazioni di collaborazioni tessute nel corso degli anni con gli artisti del mondo. Momenti acustici con percussioni e chitarra si intrecciano con l’elettronica, tra saxello e pentarpa, loop selvaggi e sitar, lo strumento della musica classica indiana e pakistana.
I suoni si mescolano, le lingue si mischiano in una ritualità sacra e randagia; cittadini del mondo tra passato e futuro.
BabelMix: popoli sono, popolo sarà.

Line Up:
Enzo Avitabile – Voce, pentarpa, saxello
Gianluigi Di Fenza – Chitarra e Loop Station
Carlo Avitabile – Percussioni
Ashraf Sharif Khan – Sitar




FOTO GERARDINO AMARANTE E SPACCAPAESE

Spaccapaese (progetto artistico)

La cinta del Vesuvio e l’agro nocerino sarnese sono la zona di elezione della tammurriata, senza dubbio una delle più sensuali e seducenti forme di ballo popolare che trae origine dalle antiche danze greche e, probabilmente, dalle danze delle antiche genti che popolavano la Campania Felix.
Per nostra fortuna e nonostante i secoli trascorsi, la tammurriata ha mantenuto inalterati i suoi tratti fondamentali, continuando a rappresentare, nelle feste che si tengono principalmente nel periodo di Pasqua, i riti della sessualità e della fertilità connessi alla terra intesa come madre di ogni cosa e, quindi, fonte di vita.

I canti a “fronna ‘e limone”, le tammurriate, le tarantelle, i canti “alla carrettiera”, le serenate ci portano immediatamente nell’atmosfera che si respira nelle notti dedicate, forse usando senza nemmeno saperlo la fede come pretesto, alla liberazione dagli schemi e dalle fatiche di una vita dura e legata a filo doppio alla terra, al tempo, alle stagioni, come quella dei contadini.
In fondo la vita di chi lavorava nei campi ai tempi della Pompei di Plinio il Vecchio non è così diversa da quella di un contadino di oggi…

Spaccapaese nasce nel 2004 dall’incontro fra musicisti cresciuti nell’ambito di questa tradizione e altri che arrivano da una lunga militanza con lo storico gruppo operaio ‘e Zezi di Pomigliano d’Arco, ensemble che ha fatto, dagli anni ‘70 in poi da cerniera culturale fra il mondo musicale impegnato della città operaia e quello più arcaico della provincia contadina.
Il risultato è un gruppo capace come pochi di ricreare anche su un palcoscenico quello che accade nei “cerchi” dove la tammorra e il canto rendono anche solo per una notte la gente della nostra terra veramente “libera”.




FOTO I VESUVIANI 1

FOTO I VESUVIANI 2

FOTO I VESUVIANI 3


I Vesuviani

Repertorio dinamico e coinvolgente nella canzone classica napoletana non trascurando gli ultimi successi nell’attuale repertorio cantautoriale partenopeo prendendo spunto da Mattone, Daniele ect




FOTO MARCELLO COLASURDO

Marcello Colasurdo

Marcello Colasurdo è dagli settanta sulla scena della musica tradizionale campana. Da sempre ha coniugato l’attività artistica con quella operaia, essendo un ex operaio dell’Alenia. Ha fatto parte del gruppo operaio “E ZEZI” di Pomigliano d’Arco per 18 anni, divenendone la voce nonché l’emblema del gruppo stesso.
Ha collaborato con vari artisti tra i quali gli ALMA MEGRETTA, DANIELE SEPE , 99 POSSE, N.C.C.P., A67, partecipando a numerosi concerti dal vivo.
Impegnato come attore del cinema, ha lavorato con FEDERICO FELLINI, SALVATORE PISCICELLI, ANTONIETTA DE LILLO, ANTONIO CAPUANO, e come attore di TEATRO con MARIO MARTONE, LAURA ANGIULLI, e GIORGIO PRESBURGER.
MARCELLO COLASURDO è attore che si è formato come autodidatta, non avendo frequentato alcuna scuola o accademia di recitazione.
Conduce da anni laboratori di tradizioni popolari nelle scuole di Napoli e provincia.




MCR foto 2018

Modena City Ramblers

I MODENA CITY RAMBLERS nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, innamorati della musica e delle tradizioni dell’isola di Smeraldo. Dopo lo storico demo- tape autoprodotto COMBAT FOLK (MCR, 1993), nel 1994 esce per l’indipendente XRecords il primo album, RIPORTANDO TUTTO A CASA, piccolo e raro caso d’immediato successo a livello underground, poi ripubblicato dalla Blackout / Mercury. E’ un disco con cui i Ramblers rivendicano un’identità meticcia, fatta di Irlanda ed Emilia, dei racconti sulla Resistenza e degli anni ‘60, di viaggi e di lotte. Il disco costituisce tuttora il best seller nella discografia della band, con più di 200.000 copie vendute ad oggi!
Nel 1996 arriva nei negozi il secondo lavoro, LA GRANDE FAMIGLIA (Black Out / Mercury). Il suono comincia a cambiare e il folk si contamina con il punk e il rock. Terzo capitolo discografico nel 1997: esce TERRA E LIBERTA’ (Black Out / Mercury), fortemente influenzato dai viaggi nel continente latino-americano, dalla lettura e dalla frequentazione di molti scrittori di quelle terre.
Sul finire dell’anno la band suona in Bolivia, a Vallegrande per le celebrazioni del ventennale dalla morte di Che Guevara, e poi a Cuba, dove si esibiscono in Plaza de la Revolucion davanti a 500.000 persone. Nel 1998, dopo oltre 500 concerti, i Ramblers realizzano RACCOLTI (Black Out / Mercury), registrato dal vivo in un pub e completamente acustico. Nel 1999 il gruppo pubblica FUORI CAMPO (Black Out / Universal), con il nuovo marchio Universal che si sostituisce al vecchio Polygram: nelle sue canzoni convivono i suoni del folk irlandese degli esordi e la nuova ricerca espressiva più “contaminata”. Importante la collaborazione con lo scrittore cileno Luis Sepulveda, che scriverà poi per la band “Una Perfecta Excusa”. Il disco viene pubblicato anche in Giappone, per la locale consociata Universal. Nello stesso anno la Giunti dà alle stampe la prima vera biografia dei Ramblers, COMBAT FOLK: L’ITALIA AI TEMPI DEI MODENA CITY RAMBLERS, scritta da Paolo Ferrari e Paolo Verri. Dalle piazze italiane ai piccoli club delle Asturie e della Catalogna, dai campi Saharawi nel deserto con esibizioni solidali, dalla Bolivia al Sudafrica all’interno d’importanti festival, i Modena City Ramblers macinano km e impegni, proponendosi come fenomeno non solo italiano.
Nel 2002 esce RADIO REBELDE (Blackout / Universal), prodotto da Enzo “Soulfingers” Rizzo, già dietro il mixer con Mano Negra e Les Negresses Vertes. Nelle sue tracce il punk, l’elettronica, il dub, il reggae, i ritmi africani, latini e balcanici s’inseriscono sull’originaria base folk / popolare in maniera personale e innovativa. Nello stesso anno il gruppo inaugura una propria etichetta di produzione discografica: la Modena City Records.
La tournée di RADIO REBELDE non ha confini per gli MCR: nel 2003 sono ospiti della comunità zapatista del Chiapas e suonano per gli indios del vicino Guatemala. Nello stesso anno viene pubblicato il mini-cd MODENA CITY REMIX (Black Out / Mercury), un progetto per i dancefloor con remix di artisti e dj particolarmente apprezzati per il loro stile dai Ramblers: tra gli altri i Transglobal Underground e i Feel Good Productions.
¡VIVA LA VIDA, MUERA LA MUERTE! arriva nei negozi nel 2004, prodotto da Max Casacci dei Subsonica, sempre per la Blackout-Mercury/Universal: diventerà disco d’oro, superando le cinquantamila copie vendute, mentre la canzone “Ebano” vincerà il prestigioso premio “Amnesty – Voci per la libertà”, come esempio di brano impegnato nell’ambito delle tematiche dei diritti umani. Sempre nel 2004 arriva nei negozi il primo DVD ufficiale della band, CLAN BANLIEUE: 1992-2004, la Grande Famiglia in Movimento (Universal/ Black Out). Nel 2005 vede la luce APPUNTI PARTIGIANI (Mescal/ MCRecords), in coincidenza con il sessantesimo anniversario della Liberazione. La produzione del disco, seguita direttamente dai Ramblers, vede la partecipazione, tra gli altri, di Francesco Guccini, Moni Ovadia, Piero Pelù, Goran Bregovic e la sua Wedding and Funeral Band nonché il britannico Billy Bragg, tutti a interpretare brani legati al tema della Resistenza. Il cd è il primo a essere pubblicato dalla Mescal, fino a questo momento Management e Booking Agency del gruppo, in coproduzione con la MCRecords e con distribuzione Universal. Come già i precedenti due cd, l’album arriva nella Top Ten italiana di vendite discografiche, diventa disco d’oro e si accompagna a un ennesimo fortunato
tour che porta la band in giro per l’Italia.
Alla fine del 2005, arriva l’abbandono del cantante Stefano “Cisco” Bellotti: dopo 14 anni di concerti, dischi, viaggi e incredibili soddisfazioni, Cisco compie una scelta che, come in precedenza per altri abbandoni (Alberto Morselli, cantante nel primo disco, Marco Michelini, violinista nei primi due dischi, Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica, chitarra e fisarmonica fino a FUORI CAMPO), è figlia soprattutto di esigenze personali ed è compiuta con grande serenità e senza dissapori. I nuovi elementi provengono dalla cerchia di amici e compagni di strada dei Ramblers: Davide “Dudu” Morandi, cantante dei conterranei “Mocogno Rovers” (compare anche nella copertina di GRANDE FAMIGLIA) e, prima presenza femminile stabile nel gruppo, la cantante e attrice Betty Vezzani.
Per la produzione artistica del nuovo disco la band chiama il noto produttore inglese Peter Walsh, già collaboratore, tra gli altri, di Simple Minds e Peter Gabriel. Tra gli ospiti di rilievo che partecipano alle registrazioni la brass band macedone Original Kocani Orkestar e il celebre musicista irlandese Terry Woods, membro dei Pogues e tra i principali esponenti del folk irlandese dagli anni ‘70 ad oggi. DOPO IL LUNGO INVERNO (Mescal/MCRecords) esce nel 2006 ed entra immediatamente in classifica all’undicesimo posto. Dopo un tour di 100 tappe e oltre duecentomila presenze, il 6 ottobre giunge la tragica notizia della scomparsa, in seguito ad un incidente stradale, di Luca “Gabibbo” Giacometti, mandolinista e bouzoukista nella band dal 2002. I Ramblers e Cisco lo piangono assieme a migliaia di fans giunti da tutta Italia.
Col nuovo anno è pronto il disco “internazionale” su cui i Ramblers avevano nei due anni precedenti lavorato assieme a Terry Woods: BELLA CIAO (Italian Combat Folk For The Masses), viene pubblicato nel 2008 dalla MESCAL/MCRecords in Italia, Germania, Olanda e Svizzera. Il disco contiene alcune delle canzoni più significative dello stile e del percorso musicale dei Ramblers “rilette” con l’aiuto di Terry Woods, nonché alcuni inediti tradizionali incisi per l’occasione, e porterà i Ramblers a macinare km e concerti in tutta Europa.
Nel 2009 gli MCR rientrano in studio di registrazione. La produzione torna a essere curata direttamente dai Ramblers, che scrivono e arrangiano tutte le dodici canzoni del disco, molte delle quali legate al concetto di libertà, in tutte le sue diverse declinazioni personali e sociali. ONDA LIBERA (Mescal/MCRecords) è l’undicesimo album della band e al disco partecipa anche il nuovo fisarmonicista e tastierista Leonardo Sgavetti. A un mese dalla pubblicazione del disco, i Ramblers e LIBERA – l’associazione di cooperative creata da Don Luigi Ciotti – portano in giro per l’Italia “Onda Libera in Libera Terra”, un tour particolare che vede la band, assieme a numerosi ospiti fra i quali Dario Fo e Marco Paolini, esibirsi presso i beni confiscati alle mafie sui quali operano le cooperative di LIBERA. Dopo un’intensa estate di concerti, giunge la notizia dell’abbandono della band da parte di Kaba Cavazzuti (già primo produttore e poi musicista nel gruppo) e Betty Vezzani. Per entrambi la decisione è dettata da scelte di vita strettamente personali, al contempo entra nella band il chitarrista Luca Serio Bertolini, cantautore e tecnico al seguito della band ormai da tempo.
SUL TETTO DEL MONDO viene pubblicato da MESCAL/MCRecords nel 2011 ed è il dodicesimo capitolo della vicenda artistica della band, nata esattamente vent’anni prima. Tredici sono le canzoni del cd; tutte scritte, arrangiate e prodotte dalla band. Tra i pochi amici musicisti ospiti nelle canzoni, spicca il nome di Tony Esposito, storico percussionista
napoletano. La band non si concede riposo e già nel 2012, dopo averci lavorato a lungo come progettazione e scrittura, pubblica un doppio cd a nome BATTAGLIONE ALLEATO (MESCAL/MCRecords distribuito Universal): uno speciale progetto curato dai MCR che firmano anche buona parte delle 26 canzoni presenti, sia come MCR che come gruppi di lavoro aperti a collaborazioni esterne. I dischi celebrano la memoria di un episodio particolare della Lotta di Liberazione avvenuto in terra reggiana. Dopo APPUNTI PARTIGIANI (2005) e la partecipazione a MATERIALE RESISTENTE (1995), questa pubblicazione rappresenta per gli MCR un ulteriore capitolo di un lavoro musicale sulla Memoria Storica che non cessa di essere preminente esigenza artistica e culturale.
A tour concluso, Luciano Gaetani, dopo tre anni in pianta stabile nella band, ritorna alla sua occupazione principale di psicologo e in sette i Ramblers pubblicano nel 2013 NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE (MESCAL/MCRecords, distribuito Universal), doppio cd e tredicesimo disco e lavoro dalla duplice anima, “combat” e poetica, incentrato su storie d’Italia di ieri e di oggi.
Nel 2014 ricorre il ventennale del debutto discografico (RIPORTANDO TUTTO A CASA fu pubblicato nel 1994) e la band decide di celebrare l’evento con uno speciale tour che li vede protagonisti da marzo in avanti nei locali e nelle piazze di tutta Italia: con “Venti”, questo il nome scelto per il live, i Ramblers propongono le canzoni più note e qualche chicca estratta dalla loro ventennale discografia in uno show pensato in tre set: patchanka celtico, acustico e combat folk, a evidenziare le tre anime che contraddistinguono il suono Ramblers. Dalla prima data tenutasi in marzo a Bologna viene ricavato un doppio cd/dvd dal vivo chiamato appunto VENTI (MCRecords/Universal). Questo è anche il primo prodotto discografico dall’abbandono della Mescal, con la quale erano stati coprodotti tutti i dischi precedenti dal 2005.
Nel 2015 viene pubblicato TRACCE CLANDESTINE (MCRecords/ Universal) con numerose partecipazioni di amici e artisti italiani e internazionali, tra i quali Eugenio Finardi, la Pegatina, Bongo Botrako, Mellino de Les Negresses Vertes e i Dubioza Kolectif. Il disco si compone di tracce particolari, mai registrate, oppure comparse solo in dischi oggi introvabili, canzoni spesso di altri autori che rientrano a pieno nel registro culturale e musicale dei MCR.
Sul finire dell’anno i Ramblers intraprendono una serie di concerti europei assieme ai 99 Posse, in un inedito connubio live chiamato RESISTENZA GLOBALE TOUR, che li porta a fare sold-out in club londinesi, olandesi e francesi.
Nel 2016 i Modena City Ramblers festeggiano i 25 anni dalla loro formazione. Per l’occasione varano una speciale tournée, la “Punk’n’Folk Revue”, che rivisita il loro intero repertorio e li porta con grande successo di pubblico a totalizzare più di settanta date tra la primavera e l’estate. Nel novembre ripetono quindi ancora l’esperienza del RESISTENZA GLOBALE TOUR assieme ai 99 Posse con un altra serie di sold out europei.
Nel marzo 2017 pubblicano il nuovo disco di inediti dopo quattro anni, MANI COME RAMI, AI PIEDI RADICI (MCRecords/ Believe) e partono con il nuovo tour.




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Riccardi Tesi e Bandaitaliana

Banditaliana festeggia i 25 anni di carriera e sarà in tour in estate per presentare il nuovo attesissimo album che uscirà nel mese di aprile 2018.
Un ventaglio di nuove canzoni e composizioni strumentali che profumano di mar mediterrano, da sempre fonte di ispirazione per la loro musica senza frontiere dove tradizione ed innovazione si fondono e si confondono.
Un sentito omaggio all’amico Gianmaria Testa di cui rileggono Polvere di gesso con la complicità di Paolo Fresu, la ripresa di Anar Pasar del cantautore occitano Jean Marie Carlotti con Mauro Pagani al bouzouki, le donne di Bella Ciao (Ginevra di Marco, Elena Ledda, Lucilla Galeazzi e Luisa Cottifogli) che interpretano il tradizionale Donna Guerriera e tante altre belle sorprese.
Il tour estivo sarà promosso dall’ufficio stampa nazionale Big Time
Riccardo Tesi: organetto diatonico Maurizio Geri: voce, chitarra Claudio Carboni: sax
Gigi Biolcati: percussioni, voce




Stefano Saletti & Banda Ikona Summonte_foto Fabiana Manuelli

Stefano Saletti & Banda Ikona

Soundcity: suoni dalle città di frontiera del Mediterraneo.
Un concerto che diventa un cammino tra le strade del Mediterraneo. Questo è quello che presentano Stefano Saletti e la Banda Ikona.
Saletti in questi anni ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a Istanbul, da Tangeri a Lisbona a Jaffa, Sarajevo e Ventotene e in questi luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori. Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le strade del Mediterraneo.
In questo racconto in musica ha utilizzato il Sabir, la lingua del mare, dei porti, dei pescatori e dei marinai del Mediterraneo, la lingua del possibile dialogo, che unisce italiano, francese, spagnolo e arabo in un unico flusso sonoro.
Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori.
L’ultimo CD “Soundcity: suoni dalle città di frontiera” (per Finisterre/distr. Felmay) ha avuto grandi riconoscimenti in Italia e all’estero: è stato tre mesi ai primi posti della WMCE la World Music Charts Europe la classifica internazionale della world music, nella Top ten della Transglobal Music Charts, disco del mese per la prestigiosa rivista inglese FRoots e per Blogfolk; nella cinquina finale del Premio Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie.
Compagni di viaggio di Saletti, polistrumentista già fondatore dei Novalia che suona oud, bouzouki, saz baglama, chitarra, ci sono i musicisti che da dieci anni fanno parte della Banda Ikona: Mario Rivera (bassista potente e creativo, leader degli Agricantus), Barbara Eramo (cantante tarantina, una delle voci più interessanti della musica world e popolare), Arnaldo Vacca (percussioni in tantissimi progetti della musica popolare italiana), Gabriele Coen (ai fiati, già leader dei Klezroym).
Prodotto come i due precedenti lavori da Finisterre, Soundcity si snoda come un concept album: parte e ritorna a Lampedusa, simbolo delle contraddizioni della nostra epoca divisa tra accoglienza, integrazione e la creazione di nuovi muri. Si apre con una preghiera cantata in Swahili, la lingua dell’Africa Orientale, poi arriva in Turchia, dove il canto di una donna a Istanbul il 29 aprile 2013 viene interrotto dalla voce di un passante americano che sembra preannunciare una profezia: “Ci sarà del caos il 1° di maggio”… che si avvera con gli scontri di Gezi Park e la tragica morte del quattordicenne Berkin Elvan.
Una tammurriata notturna a Ventotene, isola di confino e di frontiera, diventa un Padre nostro (cantato in sabir) alla maniera dei pescatori nei porti del Mediterraneo.
A Jaffa una protesta di rabbini blocca la città. Sul porto di Tangeri a fine agosto centinaia di auto di migranti aspettano di imbarcarsi per tornare in Spagna. Il testo è ispirato a un brano tradizionale che dice: “Tu che parti, dove vai? Finirai per ritornare”.
La vita diventa musica, i rumori della realtà si trasformano in melodie e ritmi. Le strade del Mediterraneo risuonano di echi lontani e presenti e ci ricordano che da sempre sono tutte collegate: per mare e per terra.
Saletti e gli altri componenti della Banda Ikona effettuano da anni in Italia e all’estero anche workshop e seminari sulla lingua Sabir, sulle tecniche esecutive degli strumenti a corda e percussione, sulle tecniche vocali, sulle contaminazioni, influenze e specificità dei tanti stili musicali del Mediterraneo.

Line up:
Stefano Saletti: oud, bouzuki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce, ukulele
Gabriele Coen: clarinetto, sax, flauto
Mario Rivera: basso acustico
Arnaldo Vacca: drums set, percussioni



EMIAN PaganFolk Pic2

EMIAN PaganFolk

Dalla Cultura dell’area Celtica a quella del Nord Europa, passando per Ballate Medievali e Canti Sciamanici: la musica degli EMIAN è una sintesi tra linguaggi folk nordeuropei e mediterranei, un’ammaliante canto che rapisce lo spettatore, accompagnandolo su cime innevate, in boschi incantati e lungo fiordi scandinavi, per ritrovare, infine, nell’io più profondo, un sentore arcaico e selvaggio che l’uomo ormai ha perso da tempo, il tutto in perfetta sintonia con il Cosmo.

Gli EMIAN sono:
Aianna Egan: arpa irlandese, harmonium, voce
Emain Druma: percussioni, violino, flauti, ghironda, santur, nyckelharpa, cori Rohan: bouzouki irlandese, basso, mandola algerina, cori
Máirtín Killian: batteria e percussioni, cori



EMIAN duo Pic

EMIAN Duo

Come duo gli EMIAN presentano la versione semi acustica del progetto.
L’arpa e la voce di Anna vengono così incorniciate ed impreziosite dai molti strumenti suonati da Emilio, donando all’assetto musicale un aspetto più intimistico, per serate musicali dall’atmosfera soffusa e tranquilla.

Gli EMIAN PaganFolk DUO sono:
Anna Cefalo – arpa celtica, voce, bodhràn, spoons
Emilio Antonio Cozza – ghironda, santur persiano, flauti, violino, voce, percussioni


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